Mukhtar Khan
© Mukhtar Khan - Associated Press

Le manifestazioni, i cortei di protesta, i grandi movimenti di massa, la guerriglia urbana, gli scontri con le forze dell’ordine sono tutte occasioni di emozioni e sensazioni iestranee alla vita quotidiana, in cui la tensione diventa palpabile, l’individuo si confonde nell’eccitazione della massa.

Questi eventi possono essere diversissimi fra di loro, per le motivazioni e la messa in atto, come per contesto storico, culturale, e sociale. Certo non è possibile mettere sullo stesso piano una pacifica manifestazione studentesca che sfocia nella piazza della Bastiglia, con gli scontri fra polizia e ultras all’uscita di uno stadio, o la guerriglia in Afghanistan. Nonostante questo credo si possa affermare che esiste un tratto comune: una sorta di eccitazione febbrile, a volte folle, una perdita di coscienza che trova le sue origini nel piacere dello scontro, della ribellione, del confronto di forze. Una forza primitiva, o meglio primordiale, che ci ricorda che l’uomo, nonostante la concezione tendenzialmente pacifista attualmente accettata -almeno ufficialmente- nei paesi occidentali, di fatto rimane legato alla lotta e alla guerra, e ne trae piacere.

In questa fotografia scattata da Mukhtar Khan, oltre alla tensione nervosa, al di là della drammaticità della situazione, mi pare che è proprio questo godimento primordiale dello scontro che si riesce a leggere sui volti dei protagonisti. Il giovane al centro che indoviniamo colto nella fase finale del lancio di una pietra contro le forze dell’ordine, la gamba curiosamente sollevata come se fosse un giullare o un saltimbanco, più che rabbia o disperazione sembra che abbia dipinta in volto un godimento dionisiaco, la lingua completamente fuori dalla bocca, in una smorfia di piacere vagamente folle e inquietante. A sinistra, qualche passo indietro, un uomo ha appena raccolto una pietra, che sembra tenere come se fosse una patata bollente. Invece di leggere la determinazione di un ideale o la disperazione che ha raggiunto il limite, sembra proprio che stia ridendo, pregustando il piacere del lancio imminente.

Esiste nel fondo degli esseri umani una gioia della violenza o si tratta di un’illusione inscritta in questa foto?