Muhammad Hamed

© Muhammad Hamed, Reuters

Cade la neve, e il mondo si trasforma. Il vicino e il lontano perdono il loro significato, tutto diventa un’uniforme distesa bianca che abbaglia e lascia esterrefatti. I contorni delle cose sfumano l’uno nell’altro, si fondono insieme, in un’unità universale. Il tempo si cancella, esiste solo un presente eterno, che ha in se i ricordi di un mondo antichissimo e i semi di quello che verrà. I suoni sono ovattati, assorbiti dalla neve. Non ci si stupisce allora di vedere un uomo tentare un incantesimo su di una palla di neve.

Vedendo questa fotografia di Muhammad Hamed è proprio questo quello che penso. Non sto vedendo un arabo un giorno di neve, ma un mago di un mondo antico senza tempo, che saltella nel vuoto bianco tenendo in mano una gigantesca palla di neve su cui sta facendo qualche giocosa magia.

La foto è in realtà un’immagine di cronaca e questa è la didascalia che l’accompagna:

Il 31 gennaio ad ad Amman gli abitanti giordani approfittano di una rara nevicata per giocare un po’. Un’intensa tempesta di neve ha colpito la Giordania la notte precedente, facendo chiudere scuole e negozi, bloccando i trasporti pubblici, e trasformando per un momento uomini in bambini.

Ma vedendola non ci voglio credere! Voglio continuare a credere alla magia, a questo personaggio dal bellissimo mantello rosso senza tempo, che sembra danzare di gioia, la felicità più pura dipinta in viso, quest’immensa palla di neve in equilibrio su una mano, e l’altra in un gesto veramente da mago Merlino. Come l’altra persona dietro, che sembra pregare il dio della neve. Che foto stupenda!

Fra l’altro mi piace molto che per una volta il mondo arabo viene mostrato col sorriso. Di fatto nel mondo occidentale l’universo mussulmano è demonizzato come qualcosa di lontanissimo e incomprensibile, credo che alla maggior parte delle persone la vista di un arabo e di una kefiah rossa, faccian pensare immediatamente alle donne col velo e il burqa che le nasconde completamente, al programma nucleare dell’Iran e alla guerra del golfo, alle violenze della striscia di Gaza, all’ineguaglianza dei sessi, all’estremismo religioso, gli attentati suicidi, una religione e un modo di vivere che sembra inflessibile e senza un sorriso. Una cosa bellissima di questa fotografia di Muhammad Hamed è che ci presenta questo mondo sotto un angolo per noi completamente inaspettato, non solo un mondo ricoperto di neve invece di un arido deserto di sabbia, ma un modo fatto di gioia e dove la magia esiste ancora, dove basta che cada la neve per far nascere un sorriso e una felicità invidiabile sul volto delle persone.

Quale miglior dimostrazione che sotto sotto gli esseri umani son tutti uguali.