Testo e foto di Valentina Maistri.

 

Senza filtri per l’odore, senza pareti per i colpi al cuore.

A volte lascio che la mia mente spazi libera. È per me un atto di coraggio.

Il sentimento che più spesso mi accompagna è l’angoscia.

Quella sensazione di cadere nel vuoto senza riuscire a portarsi dietro niente, senza essere capaci di aggrapparsi per rallentare la caduta.

Ho paura di dimenticare, dimenticarmi un gesto, un sorriso, un profumo.

Di lasciare che qualcosa, qualsiasi cosa, scivoli fuori dalle mie mani, sfugga alla mia percezione. Il mio modo di affrontare questo, di affrontare me stessa, sono le fotografie.

Mi aiutano a rendere tangibile quello che mi circonda, sono un promemoria per la mia angoscia : “enjoy the little things”.

Vivi delle piccole cose, assapora ogni momento, crogiolati in ogni emozione.

Rimango perplessa davanti ai grandi gesti, ho sempre di gran lunga preferito quel piccolo particolare, quel dettaglio che pochi notano, che solo chi ha voglia di guardarsi attorno percepisce. Spesso sorrido di questa mia attenzione, mi fa sentire parte di un èlite : l’èlite di chi non ha voglia di perdersi niente, di quei fortunati a cui basta poco per ritrovare se stessi.

È questo che ci fa andare avanti, che ci aiuta a crescere.

Fotografia di Valentina Maistri (13)
© Valentina Maistri

Le mie foto da una parte riproducono il bisogno della mia mente di rappresentare quello che provo, per affrontarlo, per ricordarlo, per amarlo. Dall’altra costituiscono un tentativo di imprigionare un attimo, un momento non definito che nel tempo dello scatto assume un significato particolare.

Congela l’istante, l’emozione, evoca un ricordo. Senza maschere, senza filtri.

Così le mie foto, come me, sono “spaccate in due” tra il passato ed il presente.

Fotografia di Valentina Maistri (12)
© Valentina Maistri

Ho sempre avuto il terrore di vivere a metà : sospesa in un limbo di un “forse” grigiore.

Non ho mai creduto alle parole sussurrate, né alle pacche sulle spalle. Penso che la vita vada vissuta con energia, passione e coraggio. Per questo bisogna sapersi esporre : all’amore, all’odio, alle passioni alle proprie emozioni, alle critiche, agli altri. Sbilanciarsi. Attenti a non cadere nell’indifferenza, degli altri, o nella nostra apatia.

Non lasciarsi trasportare dagli eventi, liberarsi dalla routine e dalle abitudini, attenti a non farsi imprigionare dalle regole del vivere comune.

Fotografia di Valentina Maistri (11)
© Valentina Maistri

Per questo sono sempre stata quella che doveva per forza andare oltre al limite, esagerare. Giocavo con il fuoco anche quando non andava fatto .

Per sentire la vita scorrere nelle vene, l’adrenalina, la follia dell’attimo e l’inquietudine dell’attimo seguente, i polmoni aperti, il cuore che scoppia.

Fotografia di Valentina Maistri (10)
© Valentina Maistri

Questa inquietudine mi fa muovere, mi aiuta a scoprire chi sono, mi fa camminare, mi mette alla prova in continuazione. Lungo questa strada mi sono aggrappata alla fotografia e non sono caduta nel vuoto.

Fotografia di Valentina Maistri (9)
© Valentina Maistri

Le emozioni si amplificano, i ricordi vengono imprigionati nella tela della nostra memoria. Niente viene perso, lasciato in balia del tempo. Tutto è dove dovrebbe essere. Così come deve essere.

Fotografia di Valentina Maistri (8)
© Valentina Maistri

Adoro il confronto con “l’altro”, l’incontro e lo scontro. Vedere le cose in un’altra prospettiva, imparare ad ampliare il modo in cui percepisco il mondo. Esplorare emozioni che non mi appartengono. Creare un contatto.

Credo molto nell’amicizia, nel legame che si forma tra persone che condividono un pezzo della loro storia. Sono i tratti di queste persone che mi fanno impazzire e non riuscirei a smettere di guardare. Sono i loro occhi e i loro modi che mi affascinano.

Sono le loro emozioni che stravolgono le mie.

Fotografia di Valentina Maistri (7)
© Valentina Maistri

Passo molto tempo ad osservare le persone, mi invaghisco della loro mimica, mi immagino la loro storia, i loro pensieri, la loro giornata.

Ho sempre amato i volti in particolare, li prediligo di gran lunga ai paessaggi. Solitamente fotografo persone amiche, la loro storia non mi è sconosciuta e attraverso la macchina mi immagino di riuscire a catturare un pezzo di quello che sono, io, loro, complici di aver colto insieme l’attimo.

Ma alle volte mi capita di voler cercare il particolare, il dettaglio o l’ emozione che non è chiara nemmeno nella mia testa, per questo mi capita di camminare per ore, da sola, cercando.

Fotografia di Valentina Maistri (6)
© Valentina Maistri

Nel momento in cui scatto la fotografia è tutto più definito. Sorrido sollevata.

Anche se non sempre viene come me la ero immaginata. Ma ciò rende tutto solo più affascinante : mi offre un’altra percezione.

Ho sempre creduto che una fotografia dovesse emozionare chi la guarda, ora penso che prima di tutto debba emozionare chi la scatta. È una visione forse un po’ egoistica dell’arte, ma soprattutto ne è una visione umile, senza pretese, semplice e senza fronzoli come dev’essere.

Fotografo per me, per mantenere in equilibrio il mio animo instabile, lunatico.

Fotografia di Valentina Maistri (5)
© Valentina Maistri

Le maschere mi hanno sempre incuriosito. Ti coprono, ti nascondono, ti proteggono : lo trovo ridicolo. Se qualcosa sta sul tuo viso necessariamente ti impedisce di respirare, di vivere.

La fotografia è il mio modo per togliermi la maschera, per essere me stessa, per stare nuda davanti a tutta la scuola.

Senza filtri per l’odore di sigaretta, senza pareti per i colpi al cuore.

Fotografia di Valentina Maistri (4)
© Valentina Maistri

Mettermi a nudo non mi spaventa, mi incuriosisce affrontare il futuro, è inevitabile, è il passato che mi inquieta. In qualche modo non sono mai riuscita a chiudere i ricordi nei cassetti, a sigillarli in una bottiglia in modo da averli lì, nel mio bagaglio, non sulla mia strada. Il mio subconscio prova spesso a rimuoverli, ma ovviamente non si possono mai cancellare, ci sarà sempre un colore, un odore, un’atmosfera che te li riporta alla mente, che te li sbatte in faccia con cattiveria togliendoti il respiro.

A volte sono le fotografie di oggi ad evocare ciò che accadde ieri. Quando succede sono pronta ad affrontarlo, quando vedo che con la mia fotografia ho il controllo della situazione allora non fa così paura. Detto io legge, non il mio subconscio, non la mia coscienza.

Così riesco a camminare guardando in avanti. A lasciare scivolare dietro le mie spalle ciò che non dovrebbe più condizionarmi ma che fa parte di me e lo farà sempre.

Così imbocco nuovi sentieri.

Fotografia di Valentina Maistri (3)
© Valentina Maistri

Adoro mettermi alla prova in questo modo.

Tutto ciò mi fa sentire viva, mi aiuta a dare un senso alle emozioni.

In questo modo riesco ad organizzare quello che provo, ad affrontarlo qualora sia necessario. Mi basta uno scatto, e quello che prima era caotico e indistinto d’improvviso assume una forma, un colore, un odore. Nel momento in cui capisci ciò che senti allora non è così difficile starci davanti.

Fotografia di Valentina Maistri (2)
© Valentina Maistri

Una fotografia non è lo scopo, non fotografo per fare una bella foto, ma essa è per me il tramite attraverso il quale il mio inconscio si lega alla realtà, per il quale le mie emozioni diventano concrete.

Attraverso le immagini mi metto a nudo, rinchiudo in esse una parte di me per poi osservarla. Analiticamente mi scruto come davanti a uno specchio, evidenzio i punti di forza e i difetti, ciò che andrà limato e ciò che invece dovrà essere esaltato. Nessuno dovrebbe compiacersi di se stesso, ma questo modo mi prendo cura della mia anima, mi voglio più bene.

Fotografia di Valentina Maistri (1)
© Valentina Maistri