Mummia, F. Busdraghi
Fabiano Busdraghi in "La mummia", scatto di B. Toussaint. Stampa 6x6cm alla carta salata su Arche Aquarelle 10x10cm.

Ti insegnano a scuola a strutturare il pensiero, che gli articoli iniziano con un’introduzione, che quando si incontra qualcuno si inizia stringendogli la mano.

Primo post dunque, per fare le presentazioni.

L’inizio di un diario di bordo, appunti di un viaggio nel mondo delle tecniche antiche di stampa.

In generale ogni settimana passo almeno un paio di serate in camera oscura, sperimentando e creando con le tecniche fotografiche alternative, o tecniche antiche. Ormai da un paio d’anni difficilmente stampo con tecniche tradizionali, l’ingranditore e la carta baritata sono ormai quasi un ricordo. La fotografia digitale ha rapidamente preso il sopravvento su quella ai sali d’argento, se non fosse per le tecniche antiche starei solo dietro a file raw, inchiostri di nuova generazione e profili icc.

Grazie alle tecniche alternative invece continuo ad essere un assiduo frequentatore della camera oscura. Ritrovo ogni volta l’emozione di quella prima stampa che inizia a svilupparsi nel rivelatore, aggiungendo il piacere della pratica manuale che manca davanti al computer, assieme alla varietà infinita che non si può ottenere stampando unicamente all’ingranditore. Soddisfo il gusto di scoprire ed esplorare, sperimentare e apprendere. Il tutto alla ricerca della stampa migliore, un oggetto prezioso da tenere fra le mani, toccare, guardare. Un supporto fisico da guardare e far vivere, che metta in valore tutto il potenziale della nostra impronta luminosa. Quella che di fatto è la realizzazione ultima dell’immagine fotografica, la stampa appunto.

In questo blog si parlerà quindi dei miei viaggi e delle mie esplorazioni in questo mondo sconfinato che sono le tecniche antiche di stampa. La tecnica, gli esperimenti, le domande, i risultati di ogni giorno, gli insuccessi, le stampe migliori e i pezzi unici. Non mancheranno certo le incursioni nelle tecniche di camera oscura pura e dura, la prise de vue, il digitale, l’estetica, il racconto dei momenti speciali e naturalmente un poco di poesia.

Sarà un lungo viaggio, ma gli appunti presi per strada restano gli acquarelli più veri.