Scrivendo a proposito delle fotografie di Gabriele Rigon è inevitabile pernsare subito alle eleganti foto di glamour e di nudo, inno alla bellezza femminile allo stato puro, modelle stupende, così belle da sembrare quasi ultraterrene, sguardi ammalianti, forme perfette. Il tutto in un riuscitissimo bianco e nero, classico e raffinato. Nell’articolo che ha scritto per Camera Obscura però Gabriele Rigon ha preferito parlarci di qualcosa che mi sarei meno aspettato: la storia di un ritratto che gli è particolarmente caro.

Testo e fotografie seguenti di Gabriele Rigon.

 

Gabriele Rigon

© Gabriele Rigon

Faccio fotografia per passione, il mio vero lavoro è di essere un pilota di elicottero per l’Esercito Italiano. Ho cominciato a scattare fotografie durante le missioni militari di pace che mi hanno portato in molte delle zone calde del nostro pianeta. Cresciuto pertanto come fotografo di reportage, le mie immagini sono state una testimonianza visiva dei recenti conflitti quali la Namibia, il Kurdistan, l’Albania, la Somalia il Libano, la Bosnia, l’Iraq e l’Afghanistan.

Le due immagini di reportage che accompagnano l’intervista sono state realizzate a Kabul, durante una mia recente missione La prima foto è una mamma con i suoi figli presso un piccolo ambulatorio medico realizzato dai soldati italiani, la seconda immagine è scattata in una strada di Kabul. È un immagine che racconta a modo suo la sensualità delle donne di Kabul.

Gabriele Rigon

© Gabriele Rigon

Negli ultimi quindici anni, quando sono in Italia, i miei interessi fotografici si sono spostati allo studio del corpo e della bellezza femminile, questo credo faccia parte di un percorso in cui ogni fotografo cerca un proprio genere ed uno stile. Devo anche confessare che rispetto al reportage il genere glamour è senz’altro più accattivante.

Queste immagini rappresentano perfettamente il mio stile. La prima fotografia che accompagna l’articolo è stata realizzata in una semplice camera d’albergo, e la modella si stava riposando mentre io scaricavo le foto. L’immagine qui sotto invece è stata realizzata su una spiaggia al tramonto, anche in questa foto mi piace la semplicità nella posa, ed è esattamente quello che cerco nella fotografia. Qualcuno ha scritto che cerco sempre l’attimo più insignificante, per scattare le mie foto, ma è anche vero che è proprio in quell’attimo che si riesce a ritrarre la naturalezza della modella.

Gabriele Rigon

© Gabriele Rigon

Dopo anni di nudo artistico sto cercando un nuovo stile, sempre legato alla bellezza femminile, alla sensualità, ma non necessariamente nudo, ecco il motivo per cui in questo breve articolo vorrei parlare di ritratto.

Di solito non lavoro in studio, utilizzo maggiormente locations occasionali, e se ho a disposizione una modella cerco di creare immagini semplici lasciandomi coinvolgere dalla situazione del momento, come per esempio questi scatti che ho realizzato a Salisburgo con una carissima amica di nome Tanja che ha posato per me.

Ho conosciuto Tanja durante un lavoro fotografico in Ungheria, lei non è una modella ma era l’assistente di un fotografo Austriaco. Mi meravigliai di scoprire che non si era mai fatta fotografare, e quasi per scommessa le chiesi se potevo realizzare con lei alcune fotografie per un libro.

Uno dei posti più belli in cui ho fotografato Tanja è dove lei vive e lavora, Salisburgo.

Gabriele Rigon

© Gabriele Rigon

Salisburgo è una città dalla singolare bellezza, conosciuta universalmente come “la Città di Mozart”, con il suo tradizionale Festival e i suoi significativi eventi Teatrali raccoglie ogni anno un milione di turisti da tutto il mondo. Ho avuto la fortuna di trascorrere a Salisburgo un paio di giorni ospite a casa di Tanja, e ho voluto approfittarne per realizzare qualche scatto di moda, semplicemente passeggiando per le vie di Salisburgo, con la mia macchina fotografica e l’elegante bellezza della mia modella. È davvero emozionate poter scoprire le bellezze della città, guidato dalla mia musa Tanja che, oltre a farmi da guida turistica, è anche la mia modella.

Purtroppo il tempo non era dei migliori e un improvviso temporale estivo ci ha costretto a cercare riparo da qualche parte. I posti non mancano, Salisburgo è piena di Caffetterie storiche, di ristoranti assai conosciuti, ma uno in particolare è davvero fantastico, ed è il famoso “Stein Café” dell’omonimo Hotel che, con la sua terrazza all’ultimo piano di un palazzo, sovrasta l’intero centro storico della città con una veduta mozzafiato.

Gabriele Rigon

© Gabriele Rigon

Si accede allo “Stein Cafè” attraverso l’ascensore dell’hotel, il locale, oltre ad avere una parte al coperto, offre la possibilità di accedere ad una terrazza con dei tavolini da cui è possibile ammirare un paesaggio meraviglioso.

Purtroppo… o per fortuna, la terrazza è spazzata dalla pioggia e dal vento, per cui siamo riusciti a prenotare un tavolino all’interno, e dopo aver ordinato qualcosa di caldo, mi è venuta l’idea di fare un paio di scatti. Ho chiesto a Tanja di andare in bagno a mettersi un abito bianco lungo, e nel frattempo ho chiesto al direttore del locale di poter fare un paio di scatti a Tanja mentre era seduta al tavolino. Lo stesso direttore, sorpreso della mia richiesta, ma ha detto che avrei dovuto chiedere in anticipo tale autorizzazione al direttore artistico dell’hotel Stein, ma quando ha visto arrivare la mia modella con un abito simile ad una sposa, non ha avuto altre parole, mi ha solamente chiesto discrezione, e di essere molto rapido.

Gabriele Rigon

© Gabriele Rigon

Fantastico, ero riuscito ad ottenere un permesso di tre minuti per pochi scatti, ed ho cominciato con un paio di ritratti semplici mentre Tanja beve il caffè. Ho poi pensato di uscire sulla terrazza e fotografarla attraverso il vetro, per dare l’idea di foto rubate.

Negli scatti di questa breve sequenza ci sono gli elementi che volevo, la sensualità di Tanja, ma anche l’idea di relax, dei piacere, lo stesso piacere che si prova quando si bene un buon caffè.

Sono stati tre minuti davvero intensi, con pochi gesti mimati attraverso il vetro ho chiesto a Tanja di posare come volevo io, il risultato è stato davvero affascinante. Ho raccolto un’intera sequenza in cui la bellezza e la sensualità di Tanja hanno fatto il resto.

Tutto ciò mi ha fatto capire che nessuno ha il coraggio di dire di no di fronte ad una elegante modella e l’obiettivo di un fotografo, dico solamente che nel pomeriggio, con la stessa faccia tosta, sono riuscito a fotografare Tanja nella “concierge” dell’hotel “Sacher “ con tanto di vicedirettore che mi suggeriva le stanze storiche come locations per le foto.

Gabriele Rigon

© Gabriele Rigon

Il giorno successivo sono tornato con Tanja allo “Stein Cafè”, ho regalato al direttore un CD con le foto ritoccate in alta risoluzione, inutile dirvi che mi ha offerto da bere e mi ha detto che avrei potuto fare altre foto quando volevo.

Ho scelto queste foto per raccontare questa semplice storia, ritratti di Tanja mentre mi osserva con la tazza in mano, o mentre parla con il cameriere. Sembrano quasi ritratti rubati, anche se il tutto è costruito come descritto nel testo.

Le fotografie sono digitali, scattate in bianco e nero, per restituire quel tocco di eleganza delle tipiche immagini degli anni sessanta, gli evidenti riflessi del vetro non sono un disturbo, anzi, danno una forza maggiore all’immagine, un fascino particolare.