Arnd Weigmann
© Arnd Weigmann - Reuters

È raro che le fotografie di eventi politici, incontri ufficiali o conferenze stampa abbiano una qualche valenza estetica, di solito si limitano ad essere un puro e semplice documento storico, una specie di certificato che attesta che Tizio ha incontrato Caio e Sempronio a Canicattì, il lunedì di Pasqua, verso mezzogiorno.

Naturalmente esistono le eccezioni, e questa fotografia di Arnd Weigmann ne è la prova lampante. Composizione sobria e minimalista, sfondo in tinta unita di un colore neutro fra il beige e un grigio dalle dominanti verdi, rumore digitale -dovuto all’alta sensibilità inevitabile in queste condizioni- che per una volta è abbastanza piacevole, ottima composizione decentrata verso il basso che da spazio e respiro all’immagine, rigore geometrico impeccabile e linee perfettamente dritte delle scrivanie. Per Mukhtar Khanessere così precisa probabilmente la foto è stata raddrizzata e ritagliata, ma poco importa, anche in ambito giornalistico un ritocco di questo genere non toglie nulla al valore documentario dell’immagine.

Oltre all’obbiettivo rigore formale dell’immagine ho scelto questo scatto a causa dell’incredibile somiglianza -almeno nella foto- dei due personaggi. A prima vista infatti ho pensato che si trattasse di due foto della stessa persona, scattate una dopo l’altra e affiancate per creare un’unica immagine composita. Naturalmente ad un’analisi minimamente più attenta (la cravatta di colore diverso, il taglio dei capelli e i tratti del viso non perfettamente identici) è evidente che si tratta di due persone diverse, come del resto cita chiaramente la legenda che accompagna la foto:

Peter Kurer, il presidente uscente della banca svizzera UBS (destra), controlla il suo orologio mentre Oswald Gruebel della CEO è seduto accanto. Zurigo 15 aprile 2009, di fronte all’assemblea generale degli azionisti. UBS ha avuto un primo trimestre in perdita e taglierà un altro 11 per cento del personale, ha dichiarato mercoledì il suo nuovo direttore generale, avvisando che la più grande banca svizzera si trova ancora di fronte ad un futuro incerto.

Nonostante questo la somiglianza fra le due persone rappresentate mi sembra evidente, e aggiunge un tocco in più che impreziosisce sensibilmente la fotografia. Una sensazione vaga di alienazione e sdoppiamento, come se i dirigenti delle banche svizzere o i politici fossero un piccolo gruppo di androidi tutti uguali fra loro e programmati per svolgere al meglio, ma senza cuore, il loro compito dirigenziale. Del resto in Italia la gente si lamenta spesso del fatto che i politici si assomigliano tutti fra di loro, indipendentemente dal colore del loro partito. Forse la somiglianza va al di là delle abitudini e dei malcostumi, e investe addirittura le caratteristiche fisiche e corporali dei nostri “beneamati” dirigenti…