Commenti a: La Cina di Yann Layma /it/2009/cina-yann-layma/ A blog/magazine dedicated to photography and contemporary art Sun, 03 Apr 2016 11:27:36 +0000 hourly 1 https://wordpress.org/?v=4.4.3 Di: Chung Kuo di Michelangelo Antonioni /it/2009/cina-yann-layma/#comment-943 Tue, 14 Apr 2009 22:59:10 +0000 /?p=796#comment-943 […] in cui si ritrova per certi versi una certa Cina che somiglia a quella fotografata in seguito da Yann Layma. I tantissimi volti estremamente espressivi delle persone che riempono le strade, l’allegra […]

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Di: Pornografia e sesso esplicito: l’autonegazione dell’arte contemporanea /it/2009/cina-yann-layma/#comment-746 Wed, 25 Feb 2009 21:07:14 +0000 /?p=796#comment-746 […] la fanno spesso utilizzando espedienti stilistici simili a quelli di cui ho parlato recentemente in La Cina di Yann layma. È stato un presentimento che ho sempre avuto, ma per esempio a Paris Photo 2008 […]

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Di: arianna /it/2009/cina-yann-layma/#comment-532 Wed, 07 Jan 2009 17:58:29 +0000 /?p=796#comment-532 era molto tempo che mi chiedevo in quale parte del mondo tu fossi e così oggi mi sono decisa a digitare il tuo nome su google ed ecco che mi si sono aperti innumerevoli e disparati siti.
ho letto un po’ di te, di quello che hai vissuto e creato, ho cercato di ricostruire in pochi minuti la tua vita o meglio di mettere in fila le tue mille vite.
io ho fatto parte per un po’ di quella vissuta in maremma l’ultimo anno di liceo, capitolo equitazione.
arianna

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Di: Claudio /it/2009/cina-yann-layma/#comment-531 Mon, 05 Jan 2009 16:38:48 +0000 /?p=796#comment-531 PS del sito di Yann Layma riesco a vedere solo le foto comprabili, ci sono due slide show che non riesco a caricare, comunque questa rimane di gran lunga la mia preferita, la trovo davvero eccezionale.

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Di: Claudio /it/2009/cina-yann-layma/#comment-530 Mon, 05 Jan 2009 16:35:48 +0000 /?p=796#comment-530 Vedi, Fabiano, io sono molto naif, mi sono mosso sino ad ora in questo mondo arraffando ciò che potevo a destra e a manca. Adesso sto cercando di dare un po’ d’ordine, e blog come questo (che prediligo immensamente ad un Colberg, proprio per via della condivisione di certi punti di partenza) mi è come un faro, un punto di riferimento per il mio incedere. Poi, le discussioni sull’arte, non è che mi prema definire l’arte, mi interessa piuttosto capire cosa piace a me, per scegliere una direzione. Anche perché devo ancora capire se provo più gusto nel fare fotografia o nel parlare di fotografia. Perché il parlare di fotografia era inteso inizialmente come mezzo per migliorare il mio fare fotografia, adesso a volte invece mi riscopro a riuscire a parlare di fotografia perché ho fatto un po’ di fotografia. Quindi tutto ciò mi serve anche per capire dove sto andando e dove voglio andare.
Ciao, Claudio.

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Di: Fabiano Busdraghi /it/2009/cina-yann-layma/#comment-528 Mon, 05 Jan 2009 08:59:18 +0000 /?p=796#comment-528 Ciao Matteo,
e grazie mille per i complimenti, sono un ottimo stimolo a continuare.

Per quanto riguarda il libro, credo che sia indifferente. La mia copertina è sicuramente diversa da quella del primo libro che linki, però sulla pagina del sito di Yann Layma dedicata al libro http://www.yannlayma.com/book.php sono elencate sei edizioni per diversi paesi, compresa l’Italia, con i relativi indirizzi mail e numeri di telefono per chiederne l’acquisto. È inoltre detto che su amazon sono disponibili tutte e sei le edizioni.

Non vorrei sbagliarmi, ma credo che in sostanza siano tutte uguali. Se vuoi proprio la mia comunque ho quella francese. È un bel librone grosso grosso, con la copertina rigida, e qualche centinaio di pagine, con le fotografie stampate grandi a piena pagina.

Sono sicuro che qualunque acquisto tu decida di fare non ne rimarrai deluso.

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Di: matteo /it/2009/cina-yann-layma/#comment-527 Sun, 04 Jan 2009 16:08:47 +0000 /?p=796#comment-527 Ciao Fabiano.
E’ la prima volta che ti scrivo. Da qualche settimana che mi sono per caso imbattuto nel tuo blog e mi sono “perso” nella lettura dei tuoi articoli così interessanti e scritti da una grande passione.

Per questo ti ringrazio.

Sono anch’io da sempre affascinato dall’oriente, dall’arte e dalla fotografia asiatica che mi attrae e coinvolge nelle atmosfere, nell’asetticità, nel calore, nelle mille contraddizioni che offre.

Mi è piaciuto molto questo tuo post e mi piacerebbe approfondire l’argomento acquistando il volume che citi. Facendo una ricerca ne ho trovati due dello stesso autore con lo stesso titolo ma con isbn differenti: questo e questo.

Potresti gentilmente dirmi a quale dei due facevi riferimento?

Ti ringrazio già da ora e ti rinnovo i complimenti per il tuo lavoro.

Ciao Matteo

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Di: Fabiano Busdraghi /it/2009/cina-yann-layma/#comment-526 Sun, 04 Jan 2009 15:46:39 +0000 /?p=796#comment-526 Ciao Claudio
sembra proprio che stai diventando il lettore più affezionato e attento di Camera Obscura! A partire da questo momento smetterò di ringraziarti dei commenti, ma consideralo sempre implicito :-)

Come sai sono abbastanza d’accordo su quello che pensi dell’idea. Il problema è che “arte” non significa niente, o meglio ha significato cose diverse col passare del tempo, o addirittura nello stesso momento. Oggi sembrerebbe che arte è tanto la composizione stracommissionata e trita e ritrita di Mozart quanto un concetto puro e semplice. Prodotti realizzati in tempi e contesti completamente diversi, con intenti e target ancora più lontani. L’arte contemporanea oggi, volente e nolente, è almeno al 90% quella di cui di uno schizzo nell’articolo. Ci sono varie ragioni per cui è così e alcune che credo di non capire ancora del tutto, ma è importante capire che non è una manifestazione gratuita, che delle ragioni profonde comunque ci sono. Il fatto che preferisca anche io le foto di Layma a molte opere viste per gallerie più che spingermi in uno sterile tentativo di definire cos’è arte e cosa no, sempliciemente mi porta a preferire, sia per i libri che compro e le mostre che vado a vedere, sia per le foto che faccio o verrei fare, questo stile e questo approccio alla fotografia.

Come al solito bella la descrizione che dai della fotografia, e l’idea del tutto (la barca, la composizione…) che va verso destra, bilanciato da un tutto che va verso sinistra (il vento, la neve…) è un’immagine molto orientale e molto bella.

QUesta foto mi è particolarmente cara, ma cerca assolutamente di vedere le altre foto di Yann Layma, perché sono ugualmente eccezionali.

Ciao ciao
Fabiano

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Di: Claudio /it/2009/cina-yann-layma/#comment-525 Sun, 04 Jan 2009 11:54:10 +0000 /?p=796#comment-525 L’idea per me non è arte, è cruciverba di alto livello. Guardando una ruota di bicicletta in un museo avrei potuto pensare “toh, che idea originale”, ma mai rapimento. Il rapimento che provoca la contemplazione di una foto come questa. Proprio ieri dicevo che per me l’arte non è messaggio ma mezzo di trasporto figurato che mi conduce in un luogo d’incoscienza dove posso riposare e smettere di pensare. Sembra proprio che quella barca sia venuta a prendermi, a condurmi in questo regno della pace dei sensi. Si potrebbe raccontare del perfetto equilibrio dell’immagine, degli elementi più importanti, ovvero l’agglomerato alberi-tempietto (o quello che è) e la barca, che poggiano, candidi, su di una macchia nera. Macchia che scende verso destra sospingendo la barca nel suo incedere. Si potrebbe parlare della neve, che sembra quasi simulare il pennello di un impressionista. Si potrebbe parlare dei singoli elementi, dagli ombrelli a quel tempietto semi nascosto, o quel tocco di nitidezza sulle scale e sull’approdo del molo. Ma in fin dei conti, è talmente piacevole rimanere in silenzio e aspettare che quel Caronte trascini quella stanca barca alla sua meta. C’è un ché di drammatico in questa composizione, che è nella natura stessa della fotografia. Sembra quasi che quell’imbarcazione sia costretta a ripetere eternamente la stessa fatica. Tutto sospinge la barca verso destra, solo la tempesta di neve le si oppone. In questa tensione, gli occhi scivolano lentamente verso destra, accompagnando la stanca barca oltre la foto, ma appena ritornano al centro della foto, la barca è di nuovo là, e via nuovamente a sospingerla. In eterno.
Come si può paragonare questo stato mistico dell’anima ad un pensiero, per quanto elaborato ed intrigante, non l’ho ancora capito. Preferirei trovare immagini del genere in una galleria, decisamente. Unica pecca dell’interazione tra me e Yann Layma è che non visualizzo le sue foto sul suo sito. Ma mi accontento di questa, per ora, è eccezionale!
Claudio.

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