Comments on: Raffaello Di Lorenzo e l’esplorazione di sé stesso /it/2008/raffaello-di-lorenzo-e-lesplorazione-di-se-stesso/ A blog/magazine dedicated to photography and contemporary art Sun, 03 Apr 2016 11:27:36 +0000 hourly 1 https://wordpress.org/?v=4.9.8 By: Fabiano Busdraghi /it/2008/raffaello-di-lorenzo-e-lesplorazione-di-se-stesso/#comment-473 Fri, 12 Dec 2008 09:51:24 +0000 /?p=701&langswitch_lang=fr#comment-473 Ciao Iole,
grazie del commento. Effettivamente la macchina fotografica diventa spesso un amico, o un rifugio, o l’oppio a cui facevo riferimento. Però credo che per viver bene non bisogna trascurare né la macchina fotografica né la vita, ma sforzarsi di continuo con entrambe. Non sto facendo della morale spicciola, lo dico a te ma in realtà lo dico a me stesso, perché me ne dimentico troppo spesso e vale la pena ripeterselo di continuo…

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By: iole /it/2008/raffaello-di-lorenzo-e-lesplorazione-di-se-stesso/#comment-471 Thu, 11 Dec 2008 18:29:26 +0000 /?p=701&langswitch_lang=fr#comment-471 Sono sempre stata affascinata dal potere comunicativo delle immagini.
Grazie per avermi fatto riflettere sul valore terapeutico della fotografia.
E anche se in modo meno artistico e consapevole, ammetto che vale anche per me. Ultimamente mi sono trovata a pensare che sia la mia macchina fotografica la mia migliore amica ormai. Eppure la trascuro tanto. Come la mia vita del resto.
Grazie anche per gli spunti culturali.

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By: Fabiano Busdraghi /it/2008/raffaello-di-lorenzo-e-lesplorazione-di-se-stesso/#comment-469 Thu, 11 Dec 2008 09:51:58 +0000 /?p=701&langswitch_lang=fr#comment-469 Ciao Claudio,
vero che purtroppo le immagini forti vengono nascoste e viviamo in un mondo che sembra la pubblicità della Barilla. Oltre ad un ributtante moralismo di fondo che ha sempre pervaso l’umanità, per quanto riguarda il mondo della fotografia oggi una delle ragioni è chiaramente spiegata da Sandro Iovine nelle sue interviste (puoi trovare qualcosa a questo proposito su Camera Obscura o sul suo sito). In parole povere le riviste vivono di pubblicità, e gli inserzionisti ti comprano una pagina di pubblicità solo se sul giornale ci sono immagini calme, dolci, e tranquillizzanti che invogliano all’acquisto. È stato mostrato statisticamente che la voglia di comprare cala se ci si trova in uno stato emotivo forte. In pratica, siamo schiavi completi del consumismo e del liberismo economico, tanto che mi sembra di leggere il riflesso perfetto di Han Fei Zi (scritto quasi 2500 anni fa) nel liberismo del mondo contemporaneo, con solo una violenza meno esplecitamente crudele.

Per quanto mi riguarda la fotografia è stato un perfetto mezzo terapeutico. Nelle tue parole mi sembra che hai però trovato un modo di canalizzare i tuoi pensieri, di tirarli fuoi, di mostrare te stesso. Un po’ come, sempre nelle tue parole, sembra abbia fatto Raffaello fotografando se stesso. Nel mio caso invece è stato più banale e più triste. La camera Obscura era l’unica cosa che mi piaceva e assorbiva completamente, l’unica attività che mi permetteva di non pensare. Insomma, per me la fotografia è stata si una terapia, ma una terapia oppiacea, una droga per stordirmi in attesa di dimenticare…

Purtroppo lo è ancora oggi.

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By: Claudio /it/2008/raffaello-di-lorenzo-e-lesplorazione-di-se-stesso/#comment-464 Wed, 10 Dec 2008 15:44:17 +0000 /?p=701&langswitch_lang=fr#comment-464 Questa intervista, come spesso accade, si presta a tanti spunti di riflessione. Ci sono alcuni argomenti che spesso si toccano e a volte si affrontano approfonditamente, e su tutti c’è questa tendenza al buonismo e al rassicurare i cittadini preservandoli dalla vera realtà, per cui immagini forti, siano esse relative alla malattia o alla guerra o a qualsivoglia sfaccettatura della vita e del mondo, spesso e volentieri vengono nascoste dai principali mezzi di comunicazione.
Poi trovo molto interessante il discorso della democraticità del digitale, che trovo un modo affascinante di vedere la cosa, si tocca anche il sempreverde dualismo tecnica/contenuto, insomma, si potrebbe parlare per ore.
Però una cosa mi preme sottolineare maggiormente. La fotografia vista come terapia. Io ho appena passato forse il più brutto periodo della mia vita e ho utilizzato la fotografia come terapia. Per qualche mese fotografare me stesso è stato necessario, quasi come un riappropriarmi della mia vita, del testimoniare la mia esistenza, e del tornare ad apprezzarmi davvero. Ad oggi sono ancora sufficientemente scottato da questi ultimi sei mesi che mi riesce difficile razionalizzare e trovare un perché, eppure mi ha fatto una sensazione particolare scoprire che l’uso terapeutico della fotografia è condiviso, che al di là poi della forma, anche altre persone hanno avuto questa mia stessa necessità ed abbiano trovato il medesimo rifugio nella fotografia. Paradossalmente Raffaello si spoglia e si fotografa per superare le sue tensioni emotive, perché è quando sei nudo che non hai più niente da nascondere, che cade qualsiasi maschera sociale e non. Senza più alcuna armatura diveniamo davvero invulnerabili.

Claudio

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By: tiziana /it/2008/raffaello-di-lorenzo-e-lesplorazione-di-se-stesso/#comment-447 Thu, 04 Dec 2008 13:34:48 +0000 /?p=701&langswitch_lang=fr#comment-447 Raffaello… caro Raffaello… mi fà piacere avere condiviso leggendo questa tua intervista dove descrivi il tuo modo di fotograre… il tuo modo… soprattutto di vedere le cose… e di “sentire” alcune percezioni… Ti ho conosciuto nel corso della de Agostini.. e nel vedere la tua galleria… io che sono una persona sensibile… ho capito subito che sei una persona “particolare”… oltre ad essere anche molto generosa e gentile… Mi piacciono le persone particolari… che non sono scontate e che hanno un vissuto intimo della propria persona… La fotografia è un bel mezzo per testimoniare questo… e un mezzo per fare anche terapia… perchè ti permette di vedere quello che hai vissuto in un determinato momento… come l’hai interpretato… e di fare anche una certa introspezione…

Ti auguro di realizzare tutto quello che desideri… per arrivare a quello che hai nella tua testa… e affettuosamente… ti dò un bacio… ciao Raffi…

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