Comments on: Fotografia e verità 1: ma questa non è fotografia! /it/2008/fotografia-verita/ A blog/magazine dedicated to photography and contemporary art Sun, 03 Apr 2016 11:27:36 +0000 hourly 1 https://wordpress.org/?v=4.9.8 By: Fabiano Busdraghi /it/2008/fotografia-verita/#comment-8657 Wed, 11 Dec 2013 08:32:35 +0000 /2008/estetica/fotografia-e-verita-1-ma-questa-non-e-fotografia/#comment-8657 Ben detto! Grazie mille del commento che precisa benissimo le intenzioni dell’articolo.

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By: Antonino Tutolo /it/2008/fotografia-verita/#comment-8656 Tue, 10 Dec 2013 08:00:39 +0000 /2008/estetica/fotografia-e-verita-1-ma-questa-non-e-fotografia/#comment-8656 Consiglio la lettura del libro di Michele Smargiassi: “Un’ autentica bugia. La fotografia, il vero, il falso”.
Credo che nessuna scoperta umana sia stata accolta senza resistenza da parte dei soliti benpensanti; di coloro, cioè, che poco sanno e nulla vogliono sapere; perché il nuovo comporta la fatica di studiare, di rimettersi in ballo, allontanandosi da quei quattro concetti che hanno faticato ad apprendere e solo per questo sono vangelo.
Costoro riescono a definire reale quello che racconta una fotografia bidimensionale, in B/N, tagliata soggettivamente dal fotografo in ripresa, modificata nella prospettiva da varie focali che appiattiscono e deformano, e ritoccata in camera oscura, in fine art, da un estraneo stampatore, ecc.
Costoro non sanno che la Legge non riconosce la fotografia come prova primaria; perché variazioni di colore (viraggi), fotomontaggi, pseudorilievo e trucchi di ogni genere sono nati in analogico, più di cento anni fa. Il fotografo, in camera chiara o in camera oscura, “cerca” in qualche modo di ripristinare “il presunto reale” che egli “crede” fosse presente in scena al momento dello scatto. Ovviamente se fotografo e stampatore coincidono. Altrimenti lo stampatore recita a soggetto.

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By: Fabiano Busdraghi /it/2008/fotografia-verita/#comment-7420 Sun, 07 Apr 2013 17:39:05 +0000 /2008/estetica/fotografia-e-verita-1-ma-questa-non-e-fotografia/#comment-7420 Ciao Marco,
lo scopo di questi vecchi articoli era per metà didattico, per metà reazione esasperata per tutti quei fotografi che giravano nei forum online pontificando contro il ben minimo intervento di ritocco, perché secondo loro questo priverebbe l’immagine dello status di “vera fotografia”.
Insomma, non volevo filosofeggiare, visto anche che discussioni di questo tipo sono già state approfondite anni fa, semplicemente mettere online una serie di articoli facili per mostrare come la storia della fotografia è in realtà la storia di mille fotografie, non di una fantomatica “vera fotografia”.

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By: marco /it/2008/fotografia-verita/#comment-7414 Sat, 06 Apr 2013 22:56:56 +0000 /2008/estetica/fotografia-e-verita-1-ma-questa-non-e-fotografia/#comment-7414 ho leggiucchiato i tuoi articoli… sembra che il tuo scopo sia voler ridefinire la fotografia attraverso i contesti in cui si manifesta decontestualizzarla ogni volta. forse li devo leggere meglio. Io forse non ho mezzi per comprendere fino in fondo il tuo pensiero Fabiano, ma trovo a volte ozioso il tuo modo di procedere per questa strada. Ho iniziato ad interessarmi al fenomeno fotografico per caso, e come primo approccio l’ho subito considerato un mezzo. E’ il mezzo prediletto dai detentori del potere per indirizzare le masse, per creare un senso comune, e anche far percepire un tipo di realtà. Mi sono quindi interessato al meccanismo del potere non al mezzo fotografico in sé. Poi per capirlo meglio ho cominciato a fotografare. Ma ho sempre mantenuto un occhio critico verso questa pratica. Ti parlo della mia esperienza non perché è esemplare ma perché definisce i miei limiti interpretativi. Per farla breve la fotografia diventava per me una sorta di vizio, un hobby a tempo pieno. Considerando il mercato e la tecnologia sempre in evoluzione in ambito fotografico, intuisco che la fotografia non solo è il mezzo prediletto dal potere ma è anche un affare economico in sé. Creare immagini è un bisogno primario dell’uomo contemporaneo. come afferma rosalind Krauss le foto sembrano essere più vicine a delle tracce o indizi, che a delle icone, senza voler approfondire certe argomentazioni, non è un bisogno primario avere una fotocamera, ma se ci si pensa bene noi potremmo fare a meno anche di frigoriferi e lavatrici, ma nel nostro quotidiano li consideriamo vitali, parte della nostra realtà. Io sinceramente faccio fatica a immaginarmi una realtà senza fotografia, ma posso benissimo immaginare un mondo fantastico senza fotografia.
ciao

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By: Fabiano Busdraghi /it/2008/fotografia-verita/#comment-6370 Sat, 13 Oct 2012 13:43:08 +0000 /2008/estetica/fotografia-e-verita-1-ma-questa-non-e-fotografia/#comment-6370 Ottima citazione e bellissimo aneddotto! Grazie mille per il commento veramente ad hoc 🙂

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By: artonweb /it/2008/fotografia-verita/#comment-6369 Sat, 13 Oct 2012 13:21:30 +0000 /2008/estetica/fotografia-e-verita-1-ma-questa-non-e-fotografia/#comment-6369 “L’intensità dell’immagine é la misura della negazione della realtà, e dell’invenzione di un’altra scena. Trasformare un oggetto in immagine vuol dire sottrarre, una ad una, tutte le sue dimensioni: il peso, il rilievo, il profumo, la profondità, il tempo, la continuità, il senso. A prezzo di questa spoliazione, l’immagine acquista una tale potenza di fascinazione da diventare medium della pura obiettività, da cui traspare una forma di seduzione più sottile”. (Jean Baudrillard).
Come dire che, una volta fotografata, l’immagine della realtà diviene essa stessa l’unica realtà esistente.

Al proposito mi viene in mente un aneddoto: durante una conversazione con Picasso, un signore tirò fuori dalla tasca una foto della propria moglie e gliela mostrò dicendo “vede, questa è mia moglie, è un’immagine molto fedele, lei è proprio così” . “Bene – rispose Picasso – vedo che sua moglie è molto sottile ed alta 10 cm …..”
Appunto.

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By: Fabiano Busdraghi /it/2008/fotografia-verita/#comment-6141 Tue, 04 Sep 2012 17:20:04 +0000 /2008/estetica/fotografia-e-verita-1-ma-questa-non-e-fotografia/#comment-6141 Ciao, e grazie mille per la segnalazione di quest’ottimo articolo.
Dopo attenta lettura, l’unica cosa su cui mi sento di ribattere è il fatto che il digitale abbia fondamentalmente cambiato le carte in gioco, che oggi più che mai la fotografia menta.
Direi che la continuità con il passato è fortissima, il digitale ha semplicemente reso infinitamente più veloce e relativamente più facile la manipolazione delle immagini. Ma in termini di possibilità, le tecniche analogiche aprivano almeno altrettante porte, se non forse ancora di più.
In ogni caso, al di là di questo, è proprio la fotografia in sé ad essere intrinsecamente mistificazione della realtà. Che sia digitale o analogica alla fine poco importa.

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By: artonweb /it/2008/fotografia-verita/#comment-6140 Mon, 03 Sep 2012 16:59:35 +0000 /2008/estetica/fotografia-e-verita-1-ma-questa-non-e-fotografia/#comment-6140 potrei ribattere: quale verità?
http://www.artonweb.it/fotografia/articolo1.htm

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By: Fabiano Busdraghi /it/2008/fotografia-verita/#comment-462 Wed, 10 Dec 2008 13:05:18 +0000 /2008/estetica/fotografia-e-verita-1-ma-questa-non-e-fotografia/#comment-462 Ciao Claudio,
mi stavo giusto chiedendo quando saresti arrivato a “fotografia e verità”… 🙂

Innanzitutto grazie per i complimenti sula creatività, ma mi vedo costretto a declinarli gentilmente. Purtroppo, ed è uno dei miei più grandi difetti, mi comporto proprio nel medo che descrivi. Rimugino su qualche cosa per mesi, la inizio e poi passo ad oltre, perché mi sono annoiato e ho altre idee in testa. Prendi per esempio Fotografia e verità. È un libriccino che iniziai a scrivere nel 2006, cercando di utilizzare un software di riconoscimento vocale. Mi resi conto che il metodo non era dei più efficaci, e che comunque riuscivo a ragionare molto meglio scrivendo che parlando. Lo lasciai in un angolo a macerare, poi due anni dopo decisi di correggere quello che avevo scritto e pubblicarlo sul blog. Il libretto conta di almeno due parti, e non ho nemmeno finito la prima, perché la scorsa estate ho iniziato ad annoiarmi e sono passato ad altro. Altro che pozzo di creatività!

La seconda parte fra l’altro riguarda proprio la fotografia giornalistica che citi, dove cerco di mostrare che la fotografia può essere utilizzata come uno strumento di documentazione veritiero, nel caso venga interpretata come uno “strumento di misura”, al pari della fotografia scientifica. Ci sono argomenti interessanti da toccare e sviluppare, come per esempio la fotografia di propaganda. Magari adesso che mi dai lo stimolo riprendo in mano la serie.

Per quanto riguarda il desiderio di catalogazione non è che sia di per se sbagliato. Il problema è che la gente tende a mettere i picchetti, considerando quello che è diverso dalla propria concezione come sbagliato e non appartenente ad una classe di elezione. È questo che è sbagliato, non il volor stabilire degli insiemi di classificazione. L’innato pregiudizio dell’uomo. Lo stesso che, in fine dei conti, motiva praticamente tutte le religioni, il razzismo, le ideologie politiche, etc.

È logico che non si può dire che un render di Giacomo Costa sia la stessa cosa di una fotografia di Ansel Adams. Come che una stampa alla gomma bicromata abbia le stesse caratteristiche del file visualizzato sullo schermo di un computer. Ma l’errore sta nel voler prendere una delle molteplici facce della fotografia e elevarla a classe ontologica, dcendo che tutto il resto non è fotografia. È un’operazione mentale che non ha nessunissima base logica o intellettuale, in generale dettata solo da ignoranza e pregiudizio.

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By: Claudio /it/2008/fotografia-verita/#comment-461 Wed, 10 Dec 2008 08:21:03 +0000 /2008/estetica/fotografia-e-verita-1-ma-questa-non-e-fotografia/#comment-461 Finite le singole foto, passo alla teoria e all’estetica.

Intanto sono davvero compiaciuto, sei un pozzo di creatività, io prima di riuscire a dar forma ad un mio pensiero ci rimugino per settimane e spesso poi lo abbandono perché nel frattempo sono arrivato altrove. E infatti sino ad ora qua ho trovato la forma di pensieri fatti e incompiuti e soprattutto “l’appartenenza”. Il ritrovarmi quasi perfettamente nella maggior parte delle cose che scrivi è un po’ come appartenere a un gruppo.

Ad esempio, quante volte ho sentito anche io questa frase, sprezzante, su cosa sia o cosa non sia la fotografia! Come quando ti dicono che la tua foto è “ritoccata”. Man Ray allora cosa faceva? Senza contare che nella fotografia digitale il non ritoccare è di per sé un ritocco, il sensore non è la pellicola!

Comunque, ciò che mi diverte è questa necessità di catalogare dell’uomo, alla quale non sfuggo, ma che guardandola con distacco fa sorridere. Che bisogno c’è di definire necessariamente qualcosa? Aggiungo qualcosa chiamandola fotografia o opera di elaborazione grafica digitale? Ovviamente il discorso è delicato, perché se la fotografia si arroga uno scopo giornalistico, lo stravolgere della realtà diverrebbe un atto intellettualmente scorretto, ma se si considera esclusivamente la fotografia artistica (ed ecco che cado nelle categorie), ovvero quella scattata senza lo scopo di rappresentare la realtà, perché porsi dei limiti?

Giustissimo quindi, a parer mio, quanto dici, si accetta qualsiasi contaminazione, non ha senso porre dei limiti alle possibilità espressive. Poi, è il risultato a parlare e a confermare o confutare tali libertà.
Claudio.

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